Psicologia giuridica
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Psicologia giuridica

Valutazioni Psicodiagnostiche

La valutazione psicodiagnostica può essere svolta nell’ambito della psicologia clinica, giuridica, scolastica e legale assicurativa. L’ obiettivo e le specifiche modalità d’indagine variano a seconda della richiesta; Possiamo tuttavia dire che aldilà della specifica, consiste in un indagine approfondita della persona al fine di delinearne lo specifico funzionamento psicologico e personologico, nonché eventuali psicopatologie. Serve dunque a capire come funziona la personalità del singolo individuo, a comprendere la presenza di eventuali disturbi o patologie, ma anche le sue risorse e difficoltà, fornendo un inquadramento complessivo.

L’esame psicodiagnostico consente di valutare la personalità a più livelli:

  • Cognitivo
  • Emotivo
  • Relazionale
  • Difensivo

Psicodiagnostica in ambito clinico

In ambito clinico, la psicodiagnosi è necessaria per comprendere i sintomi manifestati dal paziente, le cause che scatenano il disturbo in modo da definire il trattamento più utile per la sua specifica problematica. Una valutazione psicodiagnostica può anche essere richiesta da un collega psicologo o psicoterapeuta per valutare lo stato di salute del proprio assistito in modo più completo e approfondito.

Psicodiagnostica in ambito forense

In ambito forense, l’indagine psicodiagnostica è di supporto nel lavoro dei Consulenti tecnici d’ufficio (CTU) nominati dal tribunale o per quello dei Consulenti tecnici di parte (CTP) per approfondire la personalità del soggetto, accertarne la capacità genitoriale oppure valutare la capacità di intendere e volere. Più nello specifico, questo tipo di accertamenti vengono messi in campo in caso di adozione o affidamento, abusi su minori, separazioni coniugali.

Psicodiagnostica in ambito medico legale e assicurativo

In campo medico legale e assicurativo, la valutazione psicodiagnostica permette di delineare e quantificare l’entità del danno subito, in caso di incidente o eventi avversi che abbiano causato conseguenze in termini di integrità psichica della persona,  nonché gli effetti che il trauma può comportare sulla qualità di vita della persona lesa. Alla valutazione del danno fisico o morale, si può aggiungere anche quella del danno psichico e del danno esistenziale.

Per danno psichico o lesione psicologica si intende sia ciò che causa un vero e proprio danneggiamento fisico nella psiche della persona sia il turbamento, l’alterazione mentale che non si collega necessariamente a una lesione fisica. Se, per esempio, subisco un incidente automobilistico in cui non riporto delle vere e proprie ferite ma il trauma che ne consegue scatena in me disturbi quali la depressione o un disturbo post-traumatico da stress, ci troviamo di fronte a un danno psichico che deve essere risarcito.

Per danno esistenziale, invece, è quel tipo di danno che causa un peggioramento nelle condizioni o nella qualità di vita della persona che lo subisce. Pensiamo sempre al caso di un incidente stradale. Magari vengo investito da un’auto e mi rompo una gamba e per questo, per mesi, non riesco a guidare e quindi a recarmi sul mio posto di lavoro e a essere autonomo. Questo può essere considerato un danno esistenziale.

In quali casi può essere utile valutare il danno psichico o esistenziale?

  • Incidente stradale
  • Perdita di un caro legata a un incidente
  • Errore medico di qualsiasi tipo: pensiamo al caso di un intervento di chirurgia estetica che lasci segni difficilmente eliminabili
  • Danno da parte di terzi di qualsiasi tipo
  • Casi di mobbing
  • Casi di stalking
  • Casi di bullismo

Psicodiagnostica in ambito scolastico

La valutazione psicodiagnostica viene utilizzata anche nell’ambito scolastico e dell’età evolutiva per valutare eventuali difficoltà scolastiche e per la diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) quali dislessia, discalculia, disortografia.

Come si svolge un esame psicodiagnostico?

Per realizzare una valutazione psicodiagnostica completa, di solito, sono richieste dalle 3 alle 5 sedute.
Il primo incontro è dedicato al colloquio clinico tra lo psicologo (o psicoterapeuta) e il paziente, che può parlare liberamente delle proprie difficoltà e dei motivi che lo hanno spinto a rivolgersi al professionista.

Il colloquio è necessario per raccogliere tutte le informazioni e gli elementi necessari a inquadrare la situazione, pertanto il clinico potrebbe condurre la conversazione verso alcune aree relative alla problematica esposta, esplorando la sua storia familiare e la sua situazione personale.

Nelle sedute successive si passa alla somministrazione di una batteria di test psicologici, necessari a raccogliere campioni di aspetti comportamentali, cognitivi e di personalità. Solitamente si utilizzano:

  • Test cognitivi, utili a calcolare il quoziente intellettivo
  • Test proiettivi selezionati in base all’età del paziente e alla finalità della valutazione
  • Test di personalità come l’MMPI 2 (Minnesota Multiphasic Personality Inventory)

CTP e CTU

Presso studio Neura potete trovare esperti in valutazioni psicodiagnostiche e psicologia giuridica.
Offriamo servizio di:

  • CTP (consulenze tecniche di parte)
  • Ausiliari di CTU in qualità di esperti in psicodiagnostica dell’infanzia, adolescenza e età adulta
  • Affitto stanza di videoregistrazione per consulenze tecniche (valutazioni familiari e dell’interazione fra genitori e figli, necessità di colloqui videoregistrati ai fini giuridici)

Chi è un CTU e che ruolo ha l’ausiliario di CTU?

Lo Psicologo nel suo ruolo di perito o di Consulente Tecnico di Ufficio (CTU) è chiamato a fornire al Giudice valutazioni tecniche-psicologiche rispetto ad una situazione nella quale sia importante comprendere la personalità delle persone, le relazioni interpersonali, oppure  la qualità di competenze specifiche, come per esempio le capacità genitoriali di una coppia di coniugi, la qualità dell’attaccamento di un bambino ai propri genitori o parenti. Il compito dello Psicologo in veste di CTU è nello specifico quello di acquisire informazioni sulle caratteristiche di personalità, sulle risorse personali, familiari, sociali e ambientali del soggetto o dei soggetti in causa nel processo.

Oltre allo svolgimento di colloqui, può risultare necessaria la somministrazione di test psicologici mediante l’ausilio di un tecnico specializzato nominato dal CTU a seconda delle indagini di approfondimento da svolgere. Questo tecnico nominato dal CTU, prende il nome di AUSILIARIO DI CTU. Possono inoltre essere necessari momenti di osservazione strutturata delle relazioni tra membri di una stessa famiglia o di una coppia, che devono svolgersi in modalità videoregistrata all’interno di appositi spazi predisposti all’interazione genitori figli.

Al termine del percorso di CTU, il perito convoca i soggetti esaminati e fornisce loro una “restituzione”, ovvero spiega quali sono i risultati delle sue osservazioni e cosa scriverà al Giudice in risposta al Quesito Peritale.

Ai fini dell’elaborazione di una sentenza, il Giudice per poter decidere, può chiedere di avvalersi anche dell’intervento di altri professionisti. Dopo aver analizzato il punto di vista del consulente d’ufficio, il Giudice può paragonarlo a quello dei consulenti di parte.

Il ruolo del CTP, Consulente Tecnico di Parte, è proprio quello di prestare la propria opera di consulenza, non tanto per il Giudice, ma per le parti in causa che ritengono di voler aggiungere un altro parere a quello della CTU.

Sarà ognuna delle parti in causa a decidere a quale libero professionista conferire l’incarico peritale che dovrà affiancare il consulente d’ufficio e, per mezzo delle proprie conoscenze ed esperienze in un determinato settore tecnico, potrà sostenere o criticare le osservazioni da lui fornite.
Di qualsiasi natura sia il caso in cui viene richiesto l’intervento del CTU, il suo compito è comunque quello di tutelare il contraddittorio tra le parti.

Da un’accurata analisi delle consulenze fornite dal CTU e dal CTP avrà luogo la sentenza emessa dal Giudice.
In ambito civile può esser richiesta una valutazione psicologica in molteplici situazioni:

  • amministrazione di sostegno, interdizione, inabilitazione;
  • impugnazione di un atto (contratto, testamento, donazione);
  • affidamento dei minori nei casi di separazione giudiziale;
  • affidamento e adozione di minori in stato di abbandono;
  • danno biologico di natura psichica diretto e indiretto;
  • invalidità civile, pensionabile;
  • problemi del consenso;
  • responsabilità professionale;
  • idoneità al lavoro, alla guida, al porto d’armi, allo sport agonistico.

In ambito penale, la perizia è solo quella disposta dal Giudice, di regola su richiesta delle parti, ma anche d’Ufficio qualora venga ritenuta necessaria ai fini della decisione. Tutte le altre sono consulenze tecniche di parte (CTP) per il pubblico ministero, per la difesa dell’indagato/imputato, per le parti civili.

Allo psicologo è richiesto, nella fase di cognizione, di valutare lo stato mentale della vittima del reato, ad esempio nei casi di circonvenzione di persona incapace o violenza sessuale, per verificare se era capace di rendersi conto di ciò che stava accadendo o era in uno stato di inferiorità psichica, o per verificare l’entità del trauma psicologico subito.

In generale, sia nel civile che nel penale, è importante che l’analisi del consulente tecnico sia ATTENDIBILE e SCIENTIFICA. Gli strumenti psicometrici utilizzati devono essere standardizzati e avere chiari riferimenti bibliografici e il percorso valutativo dello psicologo deve rispondere a un metodo rigoroso e rispettoso della deontologia (Fornari, 2015). A tal scopo è sempre indispensabile che sia costruita una relazione significativa tra periziando e consulente, in cui collocare i dati clinici e quelli ricavati dai protocolli e dalle indagini strumentali, che vengono condivisi con l’assistito al termine della valutazione.

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